Extra Moenia
I Fuori Collana

Alfranco Albuzza

Spingere!
Viaggio in Russia 1941-1943

Pagine di vita al tempo della guerra mondiale


Euro 33.00
Pag. 208
Formato 23x16,5
Interamente a colori su carta patinata 110 gr.
20 tavole a colori, 21 foto b/n, 31 riproduzioni a colori
Copertina plastificata opaca a doppia bandella
Brossura cucita filo refe

ISBN10 88 - 89660-03-1
ISBN13 978 - 88 - 89660-03-4

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Il volume

È un racconto di guerra, fame, freddo, fango e paura, di arte di arrangiarsi e di colpi di fortuna, ma anche di eroismo, amor di Patria e senso del dovere, di un italiano che, come molti della sua classe, si è trovato a passare dal servizio di leva all'impiego in guerra, per poi trovarsi, suo malgrado, in una delle pagine più epiche e dolorose dell'esercito italiano.
La dimensione umana individuale è comunque la protagonista principale: i sentimenti del soldato, le fatiche fisiche e i disagi ambientali, i difficili rapporti con gli ufficiali e la spensieratezza della vita di tutti i giorni della truppa (ben rappresentata dalle innumerevoli avventure galanti e dal procacciamento illecito di provviste e generi di conforto), il terrore delle azioni di guerra e il disagio di scoprirsi "truppa d'occupazione", la pietà e il rispetto per i civili locali, il senso di cameratismo verso commilitoni ed alleati, frammischiato all'aperto biasimo verso i comportamenti disumani delle truppe tedesche; tutto ciò è rappresentato con vivida semplicità; e franchezza, senza remore e senza censure.
Il volume riproduce fedelmente l’unico originale dell'opera che è stata tutta dattiloscritta da Alfranco Albuzza al suo rientro dalla guerra, su tracce di appunti presi durante il servizio come autiere in Russia. Il suo incarico gli ha permesso di percorrere praticamente tutto il fronte tenuto dagli italiani e di effettuare più di un viaggio verso Stalingrado, dove, come mirabilmente raccontato da Alfio Caruso nel recente saggio "Noi moriamo a Stalingrado" (Longanesi 2006, due edizioni in pochi mesi), alcuni autieri italiani di reparti simili condivisero la tragica sorte dell'alleato tedesco. Lo stesso Alfio Caruso, autore della prefazione a questo volume, lo ha definito un libro "prezioso e commovente".
Le 21 fotografie inserite nel libro, assolutamente inedite, sono state scattate dall'autore nei suoi tragitti tra un caposaldo e l'altro e, insieme alle 20 bellissime tavole dal forte sapore evocativo - eseguite appositamente all'epoca da Sandro Pattini, compagno di guerra e amico di Alfranco - rappresentano il pregio assoluto dell'opera in fatto di novità e segnano la differenza rispetto ad altri volumi reperibili oggi sulla campagna di Russia.
Il titolo "Spingere!" (decisamente indicativo, trattandosi di un'unità motorizzata) nasce invece dalla testata del giornalino del 34° Autoreparto Pesante che Alfranco e Sandro, insieme ad altri commilitoni, avevano creato per alleviare il difficile momento della guerra. Oltre trenta delle pagine più belle, illustrate con maestrìa, sono qui riprodotte in appendice, e rappresentano un perfetto complemento al testo, oltre che una struggente testimonianza della volontà dei soldati di rimanere attaccati alle piccole cose della vita e ai ricordi della Patria lontana come antidoto alle tragedie della guerra.

L'autore

Alfranco Albuzza (Milano, 1919-2010), dopo il servizio militare nel '39, viene richiamato per la campagna di Francia, poi inviato in Jugoslavia e successiva­mente assegnato al Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR), dove serve in qualità di autiere. Sorpreso dallo sfondamento del fronte a 12 chilometri da Stalingrado, riesce a ritirarsi, insieme a tedeschi e rumeni, per poi ritornare in Italia, con i resti della sua unità, nell'aprile del 1943. Temprato dall'esperienza bellica, conoscitore insaziabile e girovago instancabile, è vissuto tra l'Argentina, il nord e sud America, l'Europa e l'Australia, per poi stabilirsi definitivamente a Milano. Padre di tre figli, grande amante dell'arte, disegnatore e pittore, ha animato un circolo di artisti e creato un proprio laboratorio orafo. Grazie all'appassionato interessamento di sua nipote Gaia, che ha curato la realizzazione del volume, le sue private memorie diventano ora patrimonio comune.