Si vis pacem para bellum
Strategia e Storia Militare

Carl von Clausewitz

(a cura di Giovanni Cerino Badone)

La Campagna del 1796 in Italia


Euro 25.00
Pag. 304
Formato 21x15
17 stampe, 1 immagine e 3 cartine nel testo
1 carta formato 28x36, ripiegata sotto la bandella
Copertina plastificata opaca a doppia bandella
Brossura cucita filo refe


ISBN 88 - 89660-14-7
EAN 978 - 88 - 89660-14-0

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Il volume

Clausewitz è celeberrimo per la sua opera Vom Kriege (Della Guerra), unanimemente considerato uno dei classici imprescindibili dell'arte militare, ma pochi sanno che il Vom Kriege raccoglie solo i primi tre volumi dei lavori incompiuti del generale prussiano (Hinterlassene Werke über Krieg und Kriegführung), gli altri, secondo il principio, caro all'autore, che gli historische Beispiele machen Alles klar (gli esempi storici rendono tutto chiaro), essendone il complemento ed il sussidio. Infatti, nei volumi successivi, il riferimento corre continuamente alle enunciazioni dei primi tre volumi, per dimostrarne la validità e discutere i rischi della mancata applicazione dei princìpi, talvolta per emendarli, migliorarli ed adattarli alle situazioni specifiche, senza in ogni caso mai discostarsene.
Questa opera, il primo dei restanti volumi, il quarto in generale, dunque non è solo il resoconto talvolta impietoso degli accadimenti militari e politici, ma una dettagliata ed acuta analisi dei processi decisionali e delle opzioni tattiche, degli errori e delle scelte corrette di entrambi i contendenti della prima Campagna d'Italia (1796-97).
È anche un riconoscimento, spesso intriso di spunti polemici e malcelato odio, delle capacità del giovane generale Bonaparte, che al suo primo comando indipendente, trasformò un esercito di straccioni, indisciplinati e demotivati, privi di vestiario, vettovaglie e armamento, in un formidabile strumento di guerra, che non solo inflisse continue e ripetute sconfitte a due eserciti alleati, ma impose trattati di pace - qui riprodotti - con pesanti condizioni in termini economici, politici e territoriali a tutti gli altri stati italiani, cancellandone persino uno dalla mappa geografica.
Nomi come Montenotte, Millesimo, Dego, Lodi, Lonato, Castiglione, Rovereto, Bassano, La Favorita, San Giorgio, Arcole, Rivoli, Mantova, non furono altro che le principali tappe di una delle campagne più decisive della storia e sancirono il mito di Napoleone come generale abilissimo, fortunato ed invincibile e l'inizio della sua parabola stupefacente, mossa da un'ambizione senza più limiti che portò guerra e distruzione, ma anche il fuoco inestinguibile dei valori rivoluzionari, in tutta l'Europa nel corso dei successivi vent'anni.
In appendice, ad opera del curatore, una esaustiva cronologia, dieci ordini di battaglia, un dizionario dei principali protagonisti della campagna, una raccolta di trattati e armistizi, una corposa bibliografia.

L'autore

Carl Philipp Gottfried von Clausewitz (Burg bei Magdeburg, 1 giugno 1780 - Breslau, 16 novembre 1831) è forse il più noto teorico della guerra. Frequentò la Kriegsakademie dove fu allievo e poi collaboratore di Scharnhorst, combattè la sfortunata campagna del 1806 in cui fu fatto prigioniero a Jena; per non cooperare con i francesi, raggiunse l'esercito russo, con cui partecipò alle campagne del 1812 e del 1813 per poi ritornare nell'esercito prussiano per la campagna di Waterloo. Nominato Direttore della Kriegsschule nel 1818, si dedicò allo studio delle campagne napoleoniche e alla riforma dell'Esercito prussiano. Ritornato in servizio attivo nel 1830, morì improvvisamente l'anno seguente. La moglie Marie von Brühl raccolse i suoi scritti e li fece pubblicare a partire dal 1832.

Il curatore

Giovanni Cerino Badone (Alessandria, 22 giugno 1976), PhD in scienze storiche, è ricercatore presso il Centro per l'’Analisi Storica del Territorio (CAST) dell’'Università del Piemonte Orientale e membro della Società Italiana di Storia Militare (SISM) e dell’'Associazione Svizzera di Storia e Scienze Militari (SVMM).
È autore di numerosi interventi in studi collettanei ed atti di convegni e, tra le varie, delle monografie Aquile e Gigli (2006) e Bandiere nel fango (2004).